Test da campo studiato da Orlando Pizzolato per definire il valore del massimo consumo d'ossigeno (VO2max).
Nel test dei 7 minuti si deve sostenere uno sforzo massimale. In
pratica si deve fare una gara con se stessi correndo per 7 minuti,
avendo l'accortezza, prima di cimentarsi nello sforzo, di fare un buon
riscaldamento che non deve essere troppo
corto, altrimenti il cuore non riuscirebbe a raggiungere la frequenza
massima. E' bene quindi dedicare, in funzione del proprio livello di
rendimento, un po' più di tempo proprio alla fase del riscaldamento
rispetto a quanto solitamente si fa prima di una gara di 10km. Inoltre,
dopo la corsa lenta si devono anche fare alcuni allunghi da 50-80 metri (da 4 a 6), in modo da stimolare il cuore a
pompare già una buona quantità di sangue verso i muscoli. Inoltre, non
si deve far trascorrere troppo tempo dal termine del riscaldamento al
momento di inizio del test, altrimenti si avranno difficoltà a
raggiungere i valori massimi della frequenza cardiaca.
Per rendere di più durante la prova, si dovrebbero ricreare degli
stimoli di tipo agonistico; in pratica si dovrebbe correre con degli
amici e cercare di batterli o quantomeno, se sono più forti,
"sfruttarli" come "lepri" che fanno il ritmo di corsa. Un ultimo
importante suggerimento: per dare il meglio di se stessi durante la
prova non si deve partire sparati, altrimenti il precoce accumulo di
acido lattico farà rallentare anzitempo e non si potrà raggiungere il
reale VO2max. Ovviamente, se si percepisce di non essere riusciti a
disciplinare bene le proprie energie, si potrà rifare la prova nel giro
di un paio di giorni.
Una volta fatto il test dei 7 minuti, per determinare il proprio valore
di VO2max si deve ricercare, nello schema che segue, la distanza
percorsa sulla colonna di sinistra, e all'estrema destra si trova il
corrispondente valore teorico del VO2max.
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